Guida ai prestiti veloci

Un prestito veloce è un tipo di prestito non finalizzato che può essere ottenuto, purché ve ne siano le condizioni, senza l’obbligo legale di dichiarare lo scopo della somma.

A differenza di un comune prestito personale, che richiede da parte dell’Istituto parecchi giorni di attesa affinché le pratiche vengano approvate e rilasciate, e dunque la somma concessa a chi ne abbia fatto richiesta, il prestito veloce permette al richiedente di vedersi accreditata la cifra desiderata entro uno o due giorni. Per chi avesse spese improvvise e urgenti, è una comoda soluzione.

Una volta concesso il prestito e ricevuta la somma sul proprio conto corrente bancario, il richiedente sarà tenuto alla restituzione attraverso addebiti su conto corrente o bollettini postali in forma rateizzata come stipulato nel contratto, con l’applicazione di un interesse a tasso fisso.

Molto spesso questo tipo di prestito viene richiesto attraverso le opportune piattaforme presenti nella rete internet: l’utente ha infatti molte più possibilità di trovare le migliori offerte di finanziamento sfruttando le potenzialità del world wide web. E’ possibile infatti sfruttare i siti online di società finanziarie per compilare e inviare la documentazione utile all’approvazione del prestito, in modo celere ed economico.

Cifra massimale

Per via della rapidità con cui viene erogata la somma, la maggior parte degli Istituti non concede cifre che vadano oltre i 70.000 euro. Per chi potesse far fronte a particolari impegni di garanzia imposti dall’Istituto coinvolto, e laddove lo stesso lo permette, è possibile che la somma venga accreditata addirittura nel giro di poche ore.

Per poter accedere a questo tipo di prestito occorre essere un dipendente o un pensionato; la documentazione utile alla delibera della somma finanziata e le stesse garanzie richieste dall’ente a titolo di copertura sono variabili a seconda della società stessa; un fattore concomitante a questa variabilità è proprio la corposità della cifra chiesta in prestito, ovvero più alta sarà la somma da finanziarsi, maggiori potrebbero essere le garanzie richieste. In casi molto speciali potrebbe essere addirittura necessario l’intervento di una terza persona che faccia da garante.

Tempi di attesa
In linea di massima si può affermare con certezza che il lasso di tempo tra richiesta e ottenimento dell’importo di cui si necessita dipenda da due fattori: il primo è ovviamente la cifra totale; il secondo è la corposità della documentazione richiesta dall’ente di credito.

Tra questi documenti in genere troviamo la busta paga (per lavoratori dipendenti) o la dichiarazione dei redditi (per gli autonomi), un documento di identità e il codice fiscale, il codice IBAN ed eventualmente il CUD laddove sia necessario.
L’ente di credito inoltre ricaverà dalla centrale rischi lo storico sulla bontà del richiedente quale pagatore, e in base a questo parametro e alle altre condizioni discusse in precedenza vaglierà o meno la delibera a rilasciare il finanziamento.

Forma di contratto
Il contratto che viene stipulato in caso di approvazione dei requisiti per l’erogazione dovrà contenere i seguenti elementi:

  • il nominativo dell’Istituto erogante;
  • i dati personali dell’individuo richiedente;
  • l’interesse applicato;
  • la cifra complessiva e le caratteristiche del finanziamento;
  • le rate con i relativi importi;
  • il TAEG;
  • le spese aggiuntive a carico per i morosi;
  • le garanzie richieste a titolo di copertura;
  • Per gli inadempienti al pagamento, anche di una sola rata, è prevista una mora; l’ente si riserva inoltre di risolvere il contratto unilateralmente, e segnalare la persona agli appositi enti di tutela del credito.

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