Prestiti a protestati e cattivi pagatori

Innanzitutto, cosa è un protesto? Un protesto è l’accertamento di un mancato pagamento, come nel caso delle rate di un prestito.

Il secondo passo in caso che il debitore continui a non pagare le rate è l’atto di precetto, e in casi estremi alla fine c’è il pignoramento, ovvero l’espropriazione forzata di beni di proprietà del debitore, se questo continua a non aver pagato.

Costui può venire anche iscritto nelle banche dati dei cattivi pagatori. Un pessimo biglietto da visita per chi ha bisogno in seguito di richiedere un finanziamento.

Ci sono però delle possibilità, tramite alcune forme di prestito, è possibile anche per i protestati avere a disposizione del credito da enti finanziari, tramite alcuni tipi di prestiti, come la cessione del quinto, il prestito delega o il prestito cambializzato. Oppure si può uscire dalle banche dati e tornare un cliente affidabile per un prestito. Vediamo come.

Le 10 cose da sapere sui prestiti a protestati e cattivi pagatori

  1. Prima di concedere un finanziamento, banche e società finanziarie effettuano una valutazione accurata dal punto di vista finanziario sull’affidabilità del potenziale cliente. Saranno quindi analizzati il reddito e la posizione economica del richiedente, il contratto di lavoro, se il finanziamento sia in linea con le potenzialità di chi lo richiede. E sarà controllata la storia creditizia del cliente, come l’eventuale iscrizione nei registri dei cattivi pagatori e la regolarità nel pagamento di debiti in passato.
  2. Il credi score (o credit scoring) è un punteggi oc he valuta l’affidabilità creditizia di chi richide un finanziamento. Molte banche e finanziarie si servono ,per valutare questa affidabilità, si un software apposito, chiamato appunto credit scoring. Tramite algoritmi complessi e molte variabili relative al potenziale cliente, si riesce a calcolare le probabilità ci sono che un debitore risulti insolvente durante la durata del finanziamento.
  3. I protestati cono considerati cattivi pagatori. Per questo sarà difficile accedere ad alcune forme di prestito ma non impossibile, se le garanzie per un rimborso del finanziamento stanno altrove, come per esempio nel posto di lavoro. I lavoratori dipendenti assunti  con contratto a tempo indeterminato per esempio, potranno vedersi concedere lo stesso un prestito, con la cessione del quinto dello stipendio. Visto che la garanzia del rimborso sta nella trattenuta della busta paga e nel Tfr del richiedente.
  4. Un’altra possibilità per i cattivi pagatori di ottenere un prestito è tramite il prestito delega. E’ la possibilità di ottenere un addebito  di una rata superiore al quinto dello stipendio. Con questa forma di finanziamento si può non solo accedere a un credito da parte anche di protestati in certi casi, ma di avere una rata, se necessario, che può arrivare anche a due quinti della propria mensilità, ovvero il 40% dello stipendio netto. Anche in questo caso, essendo il prestito delega simile alla cessione del quinto, bisognerà essere lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato, preferibilmente presso enti pubblici.
  5. Anche i prestiti cambializzati possono essere richiesti da protestati lavoratori dipendenti. I prestiti cambializzati sono dei prestiti per ottenere liquidità che richiedono la firma di cambiali da parte del richiedente. Funzionano anche mettendo a garanzia o una seconda firma, o un’ipoteca su un immobile, anche di secondo grado, se risulta già ipotecato, per esempio da mutuo. Sono finanziamenti a tasso fisso e rata costante, rimborsabili tramite cambiali a scadenza mensile. Sarà sufficiente presentarsi ogni fine mese presso la filiale bancaria su cui sono appoggiate le cambiali e rimborsare la rata prestabilita.
  6. Si può anche scegliere di saldare i debiti e “ripulirsi” il curriculum da debitore prima di richiedere un nuovo finanziamento. Infatti, anche se è facile entrare in queste banche dati, si può anche uscirne e venire cancellati dagli elenchi dei cattivi pagatori. Se le rate non pagate del prestito sono due, bisogna saldare il debito e attendere un anno,  se sono tre o quattro gli anni per uscire diventano due. Oltre le cinque  rate si deve attendere tre anni.
  7. Gli interessati possono accedere alle informazioni che li riguardano e obbliga banche, finanziarie e gestori delle banche dati ad agevolare con tutti i mezzi l’accesso ai dati. E’ possibile sapere se il proprio nome è iscritto al sistema di informazioni creditizie e,  se le informazioni sono errate, chiedere la correzione o la cancellazione.
  8. Purtroppo per persone senza busta paga,  lavoratori autonomi, liberi professionisti,  è praticamente impossibile ottenere un prestito se in passato sono stati protestati e se risultano cattivi pagatori. L’unica soluzione potrebbe essere un’ipoteca su un’immobile di proprietà, oppure un terzo garante.
  9. E’ molto importante che i cattivi pagatori siano coscienti che il loro status e l’eventuale iscrizione a una banca dati non sono definitivi. Si può uscire da una brutta situazione economica e dopo aver risanato la propria posizione, si sarà cancellati dai registri e si potranno richiedere finanziamenti. E’ importante questa consapevolezza per evitare di rivolgersi a privati senza scrupoli, con il rischio di diventare vittime di usura.
  10. La soglia di usura è quel limite oltre al quale gli interessi sono tali da considerarsi usurai. A valutare quale sia questa soglia ci pensa Bankitalia, che esegue monitoraggi trimestralmente e individua la soglia di usura. Quest’ultima è da considerarsi tale quando vengono aumentati della metà rispetto alla media calcolata.

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